Ancora una volta, mi direte, il post del corriere lo dedico a Romano Prodi, ma lui è un pò come il cibo dei McDonald's... una volta non basta.
Infatti, il supremo leader della Sinistra (par condicio, aò, che Berlusconi lo facciamo essere Duce, di questo passo), viene a dirci che l'Iran viene fermato con la politica. Voglio vedere se questo si puó dire anche della Korea del Nord, per esempio.
Io, fossi lui, smentirei quella riflessione poco lucida della situazione. Soppratutto perchè in Medio Oriente, politica e religione sono ancora, e purtroppo, molto unite. Se veniamo a metterci dal lato israeliano, una posizione non di certo comoda in un'Europa solitamente pro-Arafat o pro-Palestina, evidentemente non si può chiedere di non assumere rischi ai paesi che seguono quest' atteggiamento "scomodo".
Ma il fatto è che l'Iran è una minaccia per i suoi vicini dal momento che il suo presidente -di nome impronunciabile- viene a dire "amazzateli tutti". Se qualcuno si mettesse dal lato iraniano, cosa non accaduta, sarebbe scandaloso, perchè si starebbe dando una legitimazione a quelle parole irresponsabili, poi smentite dal premier, anche se solo in parte.
Quello che Prodi vuole, però è la "roadmap", come se fosse una soluzione magica! E invece no, dico io! La roadmap va seguita se i Palestinesi di Abbàs e gli israeliani di Sharon cooperano insieme, non se si lanciano missili l'un l'atro. Il pretendere altrimenti, risponde solo alla visione narcotizzata della Sinistra europea, che pensa che la colpa è unicamente degli israeliani. Non capiscono che fra i Palestinesi, e la loro storica povertà, si nascondono terroristi, e che questi vanno fatti fuori coi mezzi meno rischiosi possibili.
Per lo stato d'Israele tutti i suoi vicini sono nemici, anche se le relazioni sono migliorate col tempo. Comunque, la presenza ebrea in medio oriente è scarsamente tollerata dai governi arabi, e niente affatto fra la popolazione, guidata dagli Imam, i clerici musulmani.
Un governo demagogico come l'Iraniano si nutre di questo sentimento di odio, non per attacare Israele, ma per avere una solida base di potere per sè. È questo il fondo rivoltante di questa questione. Non serve a nulla lamentarci, ma speriamo che questa faccenda non vada a peggio. In tre parole: PRODI, STÀ ZITTO.
Miguel Vinuesa
Saturday, November 05, 2005
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