Davvero la politica italiana ogni giorno prende forme più e più creative. Forse la polemica è di nuovo servita con questa piuttosto strana pratica di "Legionari Berlusconiani" -anzi, a me ricorda in un certo modo ai Balilla ma non le macchine...-. Comunque, vogliamo essere cauti all'ora di considerare questo fenomeno di giovani militanti politici.
È evidente che nelle democrazie attuali, una delle forze visibili è la gioventù. Chi la conquista, sembra di attirarsi le simpatie di tutta la società. Nei partiti di sinistra è comune vedere "sub-partiti". Penso, per esempio, alle "gioventù comuniste". Quello che fa paura alla sinistra però è che i partiti conservatori e liberali cominciano ad utilizzare le loro stesse armi.
Parlare dei "maccheggiatori" della sinistra non ha senso se non si entra in materia politica. Così, questi nuovi movimenti, questi giovani militanti di destra, per chiamarli così, hanno svillupatto un vocabolario propio per distinguersi dai loro omologhi comunisti. E ripeto, non è un fenomeno esclusivamente italiano. In Europa succede dappertutto.
Questo non è forzosamente qualcosa di brutto. Solo due generazioni fa, due movimenti eccessivamente militanti -fascismo e comunismo- provocarono una guerra mondiale. Allora non si aveva uno spirito democratico acquisito. Secondo me è difficile che lo scontro di idee sia così drammatico nel XXIesimo secolo.
La nuova generazione vive certamente le propie idee con più logica che la precedente. Non ci saranno più Hippy che si sbattano con Rocker ma gente che fuori da sigle politiche viva attivamente la sua democrazia.
Possiamo dirci che una delle generazioni peggio educate della storia ha svillupatto gli aspetti umani più genuini, e di questo ci possiamo meravigliare. Chi voleva una generazione di intelettuali si verrà piuttosto deluso. È allora che potrà dirigersi a questi nuovi Soldati di Silvio a dargli consigli di come far politica. Loro ci penseranno da soli a che fare.
Miguel Vinuesa
Saturday, December 17, 2005
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