Saturday, July 30, 2005

A zompiconi col nuovo partito

L’idea di un partito di Centro Destra è più che avviabile nel contesto politico attuale. Per Berlusconi, Fini, Buttiglione, è l’opportunità di convergere verso una leadership fortissima e di evitare, chiaramente, la svolta dell’ultimo governo Berlusconi, il manrovescio della Lega Nord.

Ormai, nessuno si fida più della Lega, passato da un partito regionalista Lombardo (chi si ricorda più della Lega Lombarda?), ad un nazionalismo assurdo sulla base della “Padania”, e finalmente divenuto un partito raziale-borghese che non piace a nessuno.

C’è un amico che me lo dissi con molta chiarezza: la Lega cominciò a decadere quando dimenticò il federalismo per fare la caccia agli Albanesi. Non è quindi sorprendente che nel momento attuale di trattative, Bossi sia rimasto al di fuori. Non è sorprendente, neanche, che sia il partito più radicale che si sostiene nel Polo delle Libertà, ma nelle prossime elezioni, sarebbe un passo avanti il non dover contare con i loro voti.

A ripensarci, un unico partito di Centro Destra sarebbe un passo da giganti. Se pensiamo all’Europa, e alle democrazie più “invecchiate”, la confrontazione destra-sinistra si fà fra due partiti importanti, i liberali al margine in alcuni paesi europei, attuando da “voto degli scontenti”. Le elezioni, dunque, vengono a essere decise fra due o tre partiti, niente di più.

Per quanto riguarda la leadership di questo ipotetico nuovo partito, non sembra materia complicata se viene strutturato bene. Le basi del partito devono essere capaci di decidere per sè chi verrà a dare gli ordini dopo. Ma in quel primo tempo, bisogna evitare che i militanti della ex-AN votino tutti a Fini, quelli di Forza Italia tutti a Berlusconi, etc.

È questo che fà paura ad alcuni politici: che non si giunga a un punto in comune condiviso da tutti. È quindi possibile che ci sia una sorpresa: un Berlusconi che torni ai suoi affari, e un leader accordato fra tutti. Possibilmente una “mano destra” degli attuali leader. Sarebbe una svolta sorprendente... Ma a chi dica “Galliani presidente” lo faccio fuori!

Miguel Vinuesa

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