Lo scontro fra Lega e Roberto Formigoni, che da due legislature è presidente della Regione di Milano, la Lombardia, era inevitabile.
Sì, scusate che sia così categorico nei miei giudizi, ma Formentini detiene da troppo tempo un potere che in molti hanno chiamato "assoluto", quando non è affatto un rappresentante delle forze politiche che governano il paese o si oppongono. Quando sei da solo di fronte al pericolo, per farla breve, finisci male.
L'oltre 60 % di voti che lo portarono ad un secondo mandato nella Regione Lombardia io lo considero abbastanza illusorio. Quest'uomo di Ciampi era in tutto momento sostenuto dalla Lega Nord, in opposizione alle forze di Sinistra. Come mai le disavenenze sono giunte a un punto così tenso, da provocare una crisi di governo?
Il Corriere -e anch'io- pensa che è stata la relazione fra Formigoni e l'assessore sospeso Alessando Cè. Leghista. Il mio argomento, a questo punto, è che la Lega ha cambiato molto negli ultimi anni. Da un partito regionale, ad un partito nazionalista, e poi federalista. Un alleato troppo capriccioso, insomma, per i governi locali.
D'accordo, Formigoni è di Forza Italia, ma è sempre stato una persona apparte nel partito. Poteva essere ritornato alla politica nazionale quando l'avesse voluto, come ministro di Berlusconi... È stato propio questo l'errore di Formigoni. Rimanere inchiodato nella sua poltrona. Ora paga le conseguenze di voler ostentare il potere da troppo tempo.
Vedremo se i leghisti fanno cadere il governatore, per prima, e poi se accettano un leader più consolidato in Forza Italia, come il sindaco di Milano, Gabriele Albertini.
Miguel Vinuesa
Saturday, October 08, 2005
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