Quanti anni spesi nella Commissione Europea e quanti anni che poteva essere rimasto a casa... Il predecessore di Durao Barroso nel principale organo dell'Unione Europea sembra non aver capito propio nulla di quanto ne succede di là. Nè come funziona, nè come si negozia.
Don Romano Prodi -il Don è per un'usanza spagnola, non pensate male- non è neanche al governo che già si mette a lanciare ultimatum contro uno dei due giganti europei, con un'uomo pericoloso com'è Chirac quando questo è ancora président... O Prodi è matto, o ha un' idea diversa di cos'è la Francia. Certo che lui nella Commissione ha conosciuto governetti deboli: I socialisti, poi Raffarin... che erano nei confronti della Germania di Schroder? Ancor' oggi non potremmo parlare di una relazione fra "uguali" in Europa, anche se entrambi paesi sono il chiaro motore europeo.
Ma venire a seccare uno di questi quando, specialmente lui, non è neanche a Palazzo Chigi, e essere propio sbadato, o molto, anzi troppo, sicuro di sè stesso. Forse e insistiamo, sbagliatamente, Prodi pensa ancora di avere l'influenza dei suoi anni come Comissario. E invece no! Quest'uomo non è, per esempio, lo spagnolo Marcelino Oreja, che gestisce una delle grandi ditte di construzione in Spagna. Il professore appena può gestire il propio abbigliamento, con l'accordo forse tacito, forse nò, della propia moglie. Niente di più. Provate a chiedere a Bruxelles chi corno è Prodi e vi risponderanno con certezza "Un' italiano, no?". Forse i tecnocrati sapranno essere più precisi, ma non ho l'impressione che lo si tenga specialmente a meno.
L'uomo che propose "facciamo la vista lunga sul deficit tedesco e francese", ora si tiene per il super-patriota italiano. Un feeling piuttosto di moda nella sinistra, propio quando ci dobbiamo ricordare che, spesso, il patriotismo è un rifugio per le canaglie.
Miguel Vinuesa
Saturday, March 04, 2006
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